Dicono di noi…

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LETTERA APERTA

Di Stefano Biscaccianti

I primi di giugno presso lo stadio delle Terme di Caracalla di Roma si è svolto SAVE, Sport Against Violence Event, tre giorni intensi durante i quali ho dato una mano come volontario. A posteriori mi sento appagato dall’aver offerto un contributo a una manifestazione unica nel suo genere, al cui interno lo sport è il catalizzatore attorno al quale si sviluppano tematiche civili e culturali: dalla staffetta a squadre agli stand delle associazioni, dai racconti fotografici all’esibizione teatrale dei ragazzi diversamente abili, dai cori amatoriali alle testimonianze delle ONLUS che promuovo lo sport in medio oriente, dai dibattiti su temi internazionali ai concerti, dalla pratica delle discipline olistiche agli spazi dedicati all’infanzia e tanto altro. Aver partecipato a questo evento mi fa sentire parte di un gruppo che arricchisce la mia città.
Io lavoro come insegnante e da anni frequento le attività della LAR-UPS (yoga, lingue straniere, storia dell’arte, pittura, ginnastica dolce, etc) e anche se non sono un ragazzo rimangono in me alcune caratteristiche giovanili: la curiosità verso il mondo, la voglia di conoscere e di fare, il piacere di condividere le esperienze con altri. Per me e per la mia compagna partecipare alla vita associativa della LAR e dell’UPS non significa limitarsi a frequentare i corsi di studio, ma assume una connotazione più ampia. Grazie alla “struttura aperta” dell’associazione noi veniamo coinvolti in varie iniziative (seminari, viaggi, manifestazioni sportive e culturali), ma ci è anche consentito di avere un ruolo attivo: coordiniamo la partecipazione a spettacoli teatrali, organizziamo conferenze o dibattiti, diffondiamo informazioni che riguardano il GAS (gruppo di acquisto solidale) o le problematiche socio-ambientali del territorio nel quale viviamo.

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La LAR e l’UPS sono diventati per noi un punto di riferimento verso il quale indirizziamo con piacere parte del nostro tempo e delle nostre energie.
In questo mondo tecnologico che tende a isolare la persona, i centri per l’educazione permanente assolvono a una funzione indispensabile all’interno della città: non sono solo veicoli di diffusione capillare delle idee, ma fungono da luoghi di aggregazione per quei cittadini che vogliono avere una vita
ricca di scambi culturali e sociali, coloro che non vogliono limitarsi a essere semplici fruitori di servizi, ma ambiscono a essere protagonisti all’interno delle strutture democratiche del territorio.
Vivendo la vita associativa della LAR e dell’UPS mi sono reso conto della quantità di persone che lavorano con dedizione dietro le quinte e che consentono all’associazione di vivere, ma mi accorgo anche che sarebbe necessaria una maggiore attenzione da parte della pubblica amministrazione, per sostenere questa e tante altre strutture che si occupano di cultura. In una città come Roma (che non ha mai brillato per il sostegno concreto ad associazioni, ONG e centri di volontariato) in questo settore dovrebbe avviarsi una rivoluzione copernicana: non più un’amministrazione che decida centralmente quali servizi culturali offrire alla gente, bensì un centro amministrativo che ascolti, studi e individui le esigenze dei cittadini e offra alle loro associazioni spazi, opportunità e risorse, monitorandone l’efficacia e la correttezza dell’azione. Ciò consentirebbe di dotare i quartieri di Roma, anche l’estrema periferia, di centri capillari ed efficienti per la diffusione della cultura, abbandonando la politica delle chiacchiere per incamminarsi su una via fatta di atti concreti e servizi efficienti.
Dal nuovo sindaco e dalla nuova amministrazione di Roma mi aspetto che inserisca l’educazione permanente al centro del programma di rinnovamento della città, con un livello di priorità non dissimile da quello dedicato al trasporto pubblico, alla sanità, allo smaltimento dei rifiuti, alla ciclabilità, alla gestione dell’acqua, al decentramento amministrativo, all’istruzione, alla sicurezza, all’accoglienza. Sperando che il governo del paese voglia sostenere con atti concreti lo sforzo della prossima giunta capitolina, qualunque sia il colore politico del nuovo sindaco. 

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